Pieralberto Luzzana

Un paese per tornare la sera - La mostra di Pieralberto Luzzana al Borgo Museo di Pistoia

Una mostra a Castagno dedicata a Castagno, dal 18 al 25 ottobre 2020 presso gli spazi della Pro Loco. Una serie di dipinti che l’artista Pieralberto Luzzana, castagnolo da qualche anno, ha realizzato negli ultimi tempi traendo ispirazione dal paese in cui ha scelto di abitare.

La mostra, ospitata dalla Pro Loco, sarà aperta domenica 18 (vernissage) e domenica 25 (finissage) ottobre dalle ore 10.00 alle 18.00, in occasione delle Giornate FAI d'Autunno 2020.

Qui tutte le informazioni a riguardo, come iscriversi e partecipare: http://bit.ly/GiornateFAIdAutunno2020alBorgoMuseo

Inoltre, durante la settimana (dal 19 al 24 ottobre), sarà visitabile su appuntamento inviando una mail a castagnodipiteccio@gmail.com oppure chiamando +39 334 2580342. Per maggiori info: www.castagnodipiteccio.it

Un paese per tornare la sera - Pieralberto Luzzana MOSTRA.jpg

Chi è Pieralberto Luzzana? Prima di farvi leggere la sua biografia, ve lo raccontiamo con le parole del suo vicino di casa, e amico, il fumettista Riccardo Innocenti.

Una curiosità: i due, insieme al pittore Luciano Gelli, sono i tre artisti della Rive Gauche di Castagno (che vi avevamo presentato nel post Gli artisti della “Rive Gauche”).

Non è da tutti poter ammirare il muro della propria casa ritratto più e più volte, e poter scorgere, tra le pennellate, talvolta demonietti e vecchi mercanti che sembrano usciti dalla mente di Bruegel o Bosch, talvolta volti di donna o seducenti fate nude. Io ho questa fortuna da quando Pieralberto Luzzana ha deciso di venire a vivere nella casa di fronte alla mia, in quella che in paese era nota come “Casa delle Fate”.

Pieralberto Luzzana, pittore castagnolo, e già qui si potrebbe discutere… Certo sentendolo parlare, non si può non notare il suo accento, chiaramente orobico, che il lungo periodo vissuto a Novara non ha minimamente scalfito (e mi auguro resista anche alle contaminazioni toscane!) il quale rivela i suoi natali e la sua formazione, personale e culturale. Eppure Pieralberto è più Castagnolo di tutti noi, che qui ci siamo nati o, come me, ci siamo venuti a vivere, per scelta certo, ma partendo da non troppo lontano. Lui ha posto una distanza molto più ampia, fra il suo vivere quotidiano e suoi affetti, siano essi di sangue o di amicizia, quindi il suo sforzo è stato più deciso rispetto al nostro. Certo non ha fatto centinaia di chilometri per venire a vivere a Castagno! Chi l’ha mosso è stato l’Amore (che come si sa, “move il Sole e l’altre stelle”) per Sarah, quindi qualcuno potrà obiettare che poi non è stato uno sforzo così immane venire ad abitare in collina, ma anzi una scelta quasi irrinunciabile. Ma il punto non è questo, semmai ci interessa il fatto che lui e Sarah abbiano deciso di venire a vivere in questo borgo sperduto e quasi disabitato, e che nella terra Pieralberto abbia affondato le mani per piantare radici, aspettando quasi due anni per riprendere in mano pennelli e tavolozza. Due anni nei quali ha annusato l’aria, cercato di capire la gente, osservato i movimenti dei gatti, ma soprattutto del Sole sul muro di casa mia, che nel frattempo è stato rintonacato e dipinto di un verde veneziano il quale ha stimolato la sua fantasia a immaginare esserini invisibili rincorrere i camini che apparivano e sparivano seguendo il ciclo del Sole. Quando ha sentito il radicamento ben saldo ha cominciato a produrre prolificamente scorci di Castagno, quasi che questa nuova vita coincidesse con una nuova fase della sua pittura, perlomeno nei soggetti, con la riscoperta tra l’altro della pittura paesaggistica. In realtà non c’è una linea di demarcazione così netta, tant’è che Pieralberto spesso usa vecchi ritratti, sui quali raffigura dei paesaggi, fondendo le immagini e al tempo stesso il Pieralberto Castagnolo con quello precedente, stabilendo una continuità.

Le opere che possiamo ammirare oggi quindi non rappresentano un taglio col passato ma piuttosto una sua evoluzione, la tappa di un percorso iniziato da giovane apprendista presso lo zio pittore nel Bergamasco e continuato in tutti i suoi spostamenti, ricchi di suggestioni certo, ma che non lo hanno mai cambiato o plasmato in modo irreversibile, ma anzi gli hanno fornito un orizzonte narrativo più ampio. Questa mostra ospita anche alcune tavole a fumetti inedite realizzate in gioventù da Pieralberto. Quale occasione migliore per presentare un lavoro che si intitola “Un paese per tornare la sera” e che da il nome a questa mostra (non sto a dire quanto da autore di fumetti, questa cosa mi inorgoglisca!)? Pieralberto trae ispirazione anche dalla nona arte, una narrativa del tutto diversa dalla pittura che permette di raccontare storie in modo del tutto diverso. Non vorrei dilungarmi molto sui quadri presenti in questa mostra, perché rischierei di influenzare quello che è il percorso esplorativo del visitatore, in quanto ritengo la pittura di Pieralberto ricca di suggestioni che prima di parlare agli occhi, parlano alla mente e all’ anima, o a quel terzo occhio che ci permette di vedere o immaginare quella realtà nascosta alle tre dimensioni e la cui esistenza Pieralberto è bravissimo a suggerire. Non meravigliamoci quindi se scorgiamo in un’ombra, un animale inesistente relazionarsi con una donna invitante, o se dai tetti a noi familiari, appare il profilo di una gigantessa addormentata, lo stesso profilo che diventa spettro silvano che ci ammonisce oppure veglia su di noi. Commuoviamoci o sentiamoci rincuorati, nel vedere una fanciulla luminosa e piena di vita suonare il flauto, novella Hamelin, nel buio di fronte alla Chiesa, mentre una figura consumata dalla vita cerca di raggiungerla con le ultime forze di questo mondo.

È ora di cominciare il giro, da qualsiasi opera si scelga di farlo, avrà un senso compiuto, come quando un viaggiatore si abbandona nei vicoli di Castagno e trova sempre la strada per la chiesa o per la fontana. Spero di aver reso giustizia a questo artista e non solo per l’amicizia che mi lega a lui, ma veramente per l’incanto che provo nel guardare le sue opere, ben conscio del fatto che non mi perdonerà mai per aver fatto dipingere un murale sul muro di casa, togliendo quella campitura azzurra, per lui fonte di tante suggestioni!

Riccardo Innocenti, ottobre 2020


Borgo Museo Festival 2019 - Pieralberto Luzzana nel suo atelier a Castagno.jpg

Pieralberto Luzzana

Il pittore nel suo atelier a Castagno, in una fotografia dall’album “Borgo Museo Festival 2019”

PIERALBERTO LUZZANA nasce ad Alzano Lombardo (BG) il 21 settembre 1956. Viene trasportato nel mondo dell’arte dallo zio pittore Franco Luzzana, che riconoscendone le doti, lascerà in eredità al nipote un’impronta fondamentale dal punto di vista tecnico-artistico nell’ambito pittorico. Pieralberto si diploma presso il liceo artistico statale “Casorati di Novara”. Nel 1977 vince il primo premio alla quarta edizione del concorso di pittura della “Scuola delle Trasmissioni di Roma”; nel 1994 organizza la sua prima mostra personale a Vigevano (PV). Dopodiché partecipa a numerose mostre personali In tutto il nord Italia: Milano,Torino, Venezia, Bergamo, conseguendo il primo premio della critica alla “Mostra di pittura delle strutture Comunali” di Asti. Nel 1985 Pieralberto frequenta corsi di disegno e fumetto presso la scuola di grafica del Castello Sforzesco di Milano. A Pitigliano (GR), negli anni successivi frequenta corsi di modellazione e decorazione di ceramiche artistiche tenuti dal maestro Roberto Polidori. Nel 2004 partecipa, grazie al sostegno della Prefettura di Novara, alla realizzazione del progetto “Oblò-Cantieri d’arte”, laboratori d’arte, teatro e danza dedicato ai ragazzi dagli 11 ai 15 anni. Nel frattempo continuano ad essere numerose le sue mostre personali e nel 2010 vince il titolo di “Miglior pittore dell’anno” presso l’associazione culturale “La Riseria” di Novara. Nel 2017 l’Archivio d’arte Sgarbi inserisce nella raccolta “Gli artisti nella Collezione Sgarbi” due opere di Pieralberto Luzzana. L’artista, ad oggi, nel Paese di Castagno (PT), vive e prosegue il suo sentiero artistico senza tempo… | Facebook

Gli artisti della "Rive Gauche"

Qui vi presentiamo tre artisti che abitano a Castagno e che sono pure vicini di casa:

si trovano infatti tutti e tre nella “Rive Gauche” - come la chiamano loro - del borgo, appena sopra la piazzetta del paese con la fontana. Due pittori ed un illustratore o, più precisamente, un fumettista. In ordine alfabetico: Luciano Gelli, Pieralberto Luzzana e Riccardo Innocenti.

Luciano Gelli, Pieralberto Luzzana, Riccardo Innocenti: i tre artisti abitanti della “Rive Gauche” - Castagno di Piteccio, Borgo Museo Festival 2019

Luciano Gelli, Pieralberto Luzzana, Riccardo Innocenti: i tre artisti abitanti della “Rive Gauche” - Castagno di Piteccio, Borgo Museo Festival 2019

In occasione della prima edizione del Borgo Museo Festival (30 giugno 2019),

avevano aperto al pubblico i loro ateliers, esposto in piazzetta e per i vicoli le loro opere d’arte, insieme a quelle di altri artisti, alcuni amici invitati a colorare il cuore del Borgo Museo mentre Riccardo disegnava i passanti che si fermavano nella sua terrazza a farsi ritrarre... Quel giorno gli artisti della “Rive Gauche” di Castagno hanno così creato un’atmosfera che “sembrava di essere tornati indietro nel tempo” - ci hanno poi raccontato gli abitanti. Ovvero, sembrava di essere tornarti agli anni in cui il borgo, soprattutto in estate, veniva popolato da artisti, creativi, curiosi… erano gli anni ‘70, gli anni in cui è nato il primo nucleo del Museo all’aperto di Castagno!

Foto tratte dal “Borgo Museo Festival 2019” - sfoglia l’album completo qui!

Siamo sicuri che quella magica atmosfera si replicherà anche domani, domenica 13 ottobre, per la Giornata FAI d’Autunno 2019 e tantissime prossime volte! Intanto, ecco chi sono I NOSTRI TRE ARTISTI ABITANTI :)


Borgo Museo Festival 2019 - 158 - verticale.jpg

Luciano Gelli

Autentico Castagnolo, ha a che fare con l’arte da tutta la vita. Nella sua pittura, c’è la passione per il mondo e per l’umanità.

LUCIANO GELLI è nato a Castagno di Piteccio nel 1947, borgo ai piedi dell’Appennino dove ancora vive. Ha studiato e si è diplomato alla scuola d’Arte di Pistoia come Maestro d’Arte. Ha avuto tra i suoi insegnanti artisti famosi nel panorama pistoiese come: Jorio Vivarelli, Umberto Mariotti, Stelio Rossi, Vasco Melani, Pietro Bugiani, Giovanni Bassi, Alfiero Cappellini, Remo Gordigiani, Sigfrido Bartolini, Siliano Simoncini. Dal 2007 fino alla chiusura 2018 ha frequentato la scuola di Paolo Tesi, e poi la scuola di “Disegno e colore, corso per adulti” del compagno di classe Paolo Tesi di cui tutt’ora fa parte. Allievi adulti che sempre volentieri partecipano alle iniziative artistiche che si svolgono a Castagno di Piteccio, il borgo museo di Pistoia. Luciano racconta così la sua pittura: “CON-PASSIONE. La persona è sempre stata al centro della mia ricerca espressiva, la persona nella sua complessità, nelle sue fragilità, ma anche nei suoi desideri profondi di conciliazione con se stessa e gli altri. Il filo che unisce molta parte del mio lavoro si rifà al tema della compassione. Questa parola che è stata per me fonte di ispirazione deriva dal latino cum patior - soffro con - e dal greco sym patheia - simpatia, provare emozioni con… Nelle mie pitture ho cercato di esprimere questo sentimento come manifestazione di un tipo di amore incondizionato, una comprensione dell'altro che sospende ogni giudizio morale. Un sentimento e una emozione che ho cercato di esprimere nelle mie pitture anche attraverso la vicinanza fisica, gli sguardi, gli abbracci, tra persone diverse tra loro, per genere, età, provenienza. Con i colori a volte in forte contrato tra loro ho voluto evidenziare le tensioni che alimentano queste differenze, con i tratti di un unico colore dei volti ho voluto annullarle e rendere visibile il possibile, con segni decisi nel definire volti ho voluto fissare intrecci di sguardi sospesi che esprimono tenerezza e sollievo dalla fatica di vivere. Con il mio lavoro cerco di esprimere questa mia passione per l’arte e questa fiducia nell’essere umano che ha a cuore l’altro e sa prendersene cura.”

Borgo Museo Festival 2019 - 156.jpg

Pieralberto Luzzana

Da quando vive a Castagno, ha iniziato a dipingere una serie di scorci del borgo, tra sogno e realtà… La sua vera fonte d’ispirazione resta però la moglie Sarah, musa e restauratrice.

PIERALBERTO LUZZANA nasce ad Alzano Lombardo (BG) il 21 settembre 1956. Viene trasportato nel mondo dell’arte dallo zio pittore Franco Luzzana, che riconoscendone le doti, lascerà in eredità al nipote un’impronta fondamentale dal punto di vista tecnico-artistico nell’ambito pittorico. Pieralberto si diploma presso il liceo artistico statale “Casorati di Novara”. Nel 1977 vince il primo premio alla quarta edizione del concorso di pittura della “Scuola delle Trasmissioni di Roma”; nel 1994 organizza la sua prima mostra personale a Vigevano (PV). Dopodiché partecipa a numerose mostre personali In tutto il nord Italia: Milano,Torino, Venezia, Bergamo, conseguendo il primo premio della critica alla “Mostra di pittura delle strutture Comunali” di Asti. Nel 1985 Pieralberto frequenta corsi di disegno e fumetto presso la scuola di grafica del Castello Sforzesco di Milano. A Pitigliano (GR), negli anni successivi frequenta corsi di modellazione e decorazione di ceramiche artistiche tenuti dal maestro Roberto Polidori. Nel 2004 partecipa, grazie al sostegno della Prefettura di Novara, alla realizzazione del progetto “Oblò-Cantieri d’arte”, laboratori d’arte, teatro e danza dedicato ai ragazzi dagli 11 ai 15 anni. Nel frattempo continuano ad essere numerose le sue mostre personali e nel 2010 vince il titolo di “Miglior pittore dell’anno” presso l’associazione culturale “La Riseria” di Novara. Nel 2017 l’Archivio d’arte Sgarbi inserisce nella raccolta “Gli artisti nella Collezione Sgarbi” due opere di Pieralberto Luzzana. L’artista, ad oggi, nel Paese di Castagno (PT), vive e prosegue il suo sentiero artistico senza tempo. | Facebook

Borgo Museo Festival 2019 - 158.jpg

Riccardo Innocenti

Il fumettista di Castagno: al Borgo Museo Festival 2019 c’era la fila davanti alla sua casa per farsi ritrarre a colpi di pennarello!

RICCARDO INNOCENTI nasce a Pistoia il 10 aprile 1977. Nel 1996 si diploma al Liceo scientifico. Dal 1997 al 2000 frequenta per tre anni la Scuola internazionale di Comics di Firenze. In seguito frequenta corsi di disegno dal vero , nudo e pittura a olio. Fumetti: nel 2009 per Round Robin, “Don Peppe Diana, per amore del mio popolo”; per il sito de L’Insonne “Variabile di Felicità“, su testi di Alessia Di Giovanni, successivamente pubblicato nell’ albo “Rumori di fondo” (Ed. Arcadia 2012); nel 2010 su testi di Francesco Matteuzzi: “Regina di cuori”, “L’amore al tempo degli emoticon” e inediti; locandina di “Un cuore per il Meyer”; copertina del libro “Quarto di secolo” di Iacopo Innocenti. Nel 2011 disegna per round Robin “ Libero Grassi - Cara Mafia ti sfido” su testi di Laura Biffi e Gabriele Lupoli. Nel 2012 disegna l’episodio n. 65 di “Davvero” per il web; disegna la storia de L’ Insonne “ L’uomo che cercava quadrifogli” su testi di Marco Di Grazia, per Verticalismi, successivamente pubblicato nell’ albo “Vemt’Anni” (Ed. Arcadia 2014). Nel 2013 disegna l’albo speciale de L’Insonne per Serravalle Noir “L’Amore malato” su testi di Alessandro Di Virgilio. Nel 2014 disegna la storia de L’Insonne “ Il volto immortale” su testi di Federico Pantaleonin, per l’ albo “Vent’ Anni”, successivamente pubblicata su Verticalismi; disegna la locandina di “Serravalle Noir 8"; disegna la locandina di “Giallo Pistoia”. Nel 2015 disegna la locandina di “Serravalle Noir 9”; disegna insieme a Giuseppe Di Bernardo, Giovanni Ballati, Riccardo Pieruccini, la storia “La Beffa di Lucchio”, su testi di Iacopo Innocenti, realizzata “dal vivo”, nell’ambito della ricorrenza storica dell’ evento a Lucchio. Nel 2017 disegna il numero 3 della serie The Professor, Follia, su testi di Cristiana Astori. Nel 2018 fa parte del gruppo di disegnatori che si esibiscono Live nell'evento A Colpi di Pennarello, che si svolge alla Magione del Tau di Altopascio. Partecipa all'evento Desco 2018, realizzando due tavole in chiave Fantasy sulla cucina Lucchese. Nel 2019 partecipa con un omaggio al libro "Cinque minuti due volte al giorno" di Marco Di Grazia e Cristiano Soldatich, su Chet Baker ( Ed. Shockdom). Vive a Castagno di Piteccio e qui, dall’estate 2019, una parete della sua casa ospita il murales dell’artista brasiliana Christiana Matos. | Facebook