Castagno di Piteccio

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Il nostro weekend insieme a @WhatItalyIs & @TravelOnArt

Testo: Matilde Amendola - Foto: Matilde Amendola e Joana Mendes

La scorsa settimana (sabato 27 e domenica 28 aprile) abbiamo inaugurato la nostra stagione eventi 2019 con il “LABORATORIO PER UNA NUOVA NARRAZIONE DEL #BORGOMUSEO”: un weekend formativo organizzato da CCT-SeeCity per conoscere come si raccontano borghi e musei attraverso il web e i social media. Gli ospiti che ci hanno accompagnato sono stati What Italy Is e Travel On Art. Un’esperienza davvero interessante ed utile per i partecipanti, e ovviamente anche per noi che ci occupiamo di raccontare al mondo il Borgo Museo di Pistoia.

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COME SI RACCONTA UN BORGO

Sabato 27 — All’arrivo dei partecipanti e di Giuseppe Mondì (cofondatore della community di storytellers What Italy Is, attiva soprattutto su Instagram), la Pro Loco di Castagno ha offerto caffè e dolcetti cucinati dalle donne del paese. Un piacevole inizio di una bellissima e calda giornata primaverile. Aldo Romagnani (presidente della Pro Loco) ha poi guidato la visita al borgo: abbiamo così appreso la storia di Castagno, anticamente paese di taglialegna, costruito in pietra con le rovine di un Castello che non esiste più.

Ci siamo inoltrati tra le strette e talvolta ripide vie del borgo incontrando alcuni “nuovi” abitanti come il fumettista Riccardo (famoso in paese anche per avere il miglior cespuglio di rosmarino dove fare la spesa), o come il pittore Pieralberto e la restauratrice Sarah che si sono trasferiti qui con i figli da pochi anni. Sono entusiasti di vivere in un luogo dove le stagioni si distinguono ancora e dove esiste un vero e proprio rapporto con i vicini di casa. Inoltre, ha raccontato Sarah: “Castagno profuma. Ogni volta che, tornando qui dalla città, scendo dall’auto, riconosco immediatamente e respiro il suo profumo. E che tramonti! E poi la notte si vedono benissimo le stelle!” - Proseguendo la passeggiata, scopriamo presto che la popolazione castagnola non è soltanto “umana”: Castagno è anche il paese dei gatti, quasi ogni famiglia ne possiede almeno uno (solo quattro sono di Sarah e Pieralberto). E se gli abitanti umani sono circa 70/80… potete immaginare!

Dopo la visita per il borgo, la Pro Loco ci ha accolti per il pranzo: tutti gli alimenti in tavola rigorosamente fatti in casa o a km 0; croccante schiacciata appena sfornata, affettati toscani, acqua dalla fontana del paese… e poi loro, i tortelli ripieni fatti a mano dalle donne del paese (con una pasta finissima ed un ripieno davvero goloso), una ricetta tipica di Castagno.

Dopo pranzo, siamo rimasti alla sede della Pro Loco per trascorrere il pomeriggio imparando “Come si racconta un borgo” con la lezione tenuta da Giuseppe Mondì di What Italy Is. I consigli di Giuseppe sono stati utilissimi per capire meglio quali strumenti utilizzare per raccontare un territorio ed in particolare come poterlo fare sfruttando la forza del visual storytelling. Oggi la velocità di scrolling sui social media è sempre maggiore, ecco perché è fondamentale scegliere la piattaforma adatta al proprio target e fornire contenuti di qualità, con l’obiettivo di “bloccare” lo sguardo pigro e distratto, e continuamente stimolato da immagini, dell’utente sulle proprie pubblicazioni. Per fare questo è necessario raccontare con veridicità, in modo lineare e con uno stile personale, perché è a questo che l’utente si affeziona. All’autenticità di un luogo deve corrispondere un racconto autentico, o viceversa: l’immagine che si vuole raccontare deve corrispondere all’identità unica del territorio.

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COME SI RACCONTA UN MUSEO

Domenica 28 — Nonostante le nuvole minacciose, la mattina dopo ci siamo ritrovati ancora alla Pro Loco che ci ha nuovamente accolto con dolcetti e caffè. Dopo l’arrivo delle ospiti Anna e Anastasia di Travel On Art, siamo ripartiti in compagnia di Aldo ma stavolta alla scoperta delle opere d’arte che contraddistinguono il borgo di Castagno e che infatti dal 1975 lo rendono un Museo all’aperto. Con noi anche Simonetta Paloscia, figlia di Tommaso Paloscia, il critico d’arte a cui è dedicato il museo in quanto fondatore. Simonetta ci ha fatto rivivere i momenti della sua infanzia e gioventù trascorsi nel borgo, quegli anni in cui insieme famiglia soggiornava a Castagno nei mesi estivi. Quegli anni in cui insieme alla Pro Loco, il padre organizzava il “Premio Castagno Nazionale di Pittura”, invitando artisti che avrebbero poi donato le proprie opere al borgo (per saperne di più, leggi qui!). Aldo racconta che l’animo artistico di Castagno aveva preso vita già nel corso degli anni precedenti, gli anni ‘60 quando venivano organizzate le extempore di pittura: I premi erano modesti, in molti casi si vinceva un prosciutto. Solo molti anni dopo è stato istituito il premio in denaro. Gli artisti vincitori regalavano la propria opera alla Pro Loco.

Sebbene nel corso degli anni questa tradizione culturale sia andata perduta, sembra ci sia la volontà da parte del borgo di ripristinarla. Tra gli abitanti ci sono anche alcuni artisti: Riccardo è un fumettista, il vicino Luciano un pittore, Sarah una restauratrice e il marito Pieralberto un pittore con lo studio sulla strada sotto casa (sarà felice, dopo qualche chiacchierata, di mostrarvelo). Inoltre la Pro Loco vuole avviare un programma di residenze d’artista a partire da quest’anno (vedi la CALL for Artists).

Dopo la passeggiata per il paese, abbiamo camminato fino alla stazione ferroviaria, una fermata ancora attiva della storica linea Porrettana, che secondo Anna e Anastasia di Travel On Art è in assoluto una delle stazioni più belle in cui siano mai state! E hanno aggiunto: “la location perfetta per un film di Wes Anderson”. E come dar loro torto? Non capita spesso di visitare una stazione così immersa nel verde, dalla quale il treno passa solo qualche volta al giorno. Noi siamo stati fortunati: non appena arrivati, ecco che abbiamo scorto il treno per Pistoia uscire dalla galleria.

Dopo il pranzo alla Pro Loco (che propone sempre prodotti e ricette locali) è stato il turno della lezione di Anna e Anastasia. Esperte di comunicazione, collaborano con musei ed altre realtà culturali; oltre alla passione per l’arte abbinata al viaggio (che raccontano sul loro blog e i social media - Facebook ed Instagram), studiano piani editoriali e strategie per una comunicazione corretta ed efficace, in particolare per le realtà più piccole come il nostro Borgo Museo. Con noi hanno approfondito alcuni punti essenziali e abbiamo appreso che l’ingrediente fondamentale è la vicinanza al lettore: avere un’interazione costante con i propri lettori e offrire loro contenuti semplici ed emozionali fa emergere il lato umano del proprio museo; accogliere il visitatore partendo dal mondo digitale per accompagnarlo alla visita sul luogo. E poi abbiamo visto come alcuni format globali, eventi social come #Instameet, #EmptyMuseum e #MuseumWeek - se utilizzati in modo professionale, e magari con il coinvolgimento di storytellers esperti del settore e appassionati del tema - permettano anche ad una realtà piccola come la nostra di ampliare il proprio pubblico. Infine, ci hanno ricordato l’importanza di monitorare i dati online: analizzare i dati relativi al proprio sito web e social media, ci consente di pianificare meglio eventi e contenuti, e ottimizzare quindi il budget futuro, proprio grazie alle informazioni che abbiamo sul nostro target, o meglio, pubblico interessato al nostro museo.


Questo weekend è terminato - (grazie di cuore a chi ha partecipato!) - ma tante altre giornate ti aspettano per scoprire Castagno: se sei interessato ad una visita guidata prenota un tour oppure approfitta degli eventi in programma. Oppure… visita Castagno di Piteccio quando vuoi: il Borgo Museo di Pistoia è gratuito e sempre aperto!